martedì 16 ottobre 2018

Tutte le volte che ho scritto ti amo - Jenny Han

  

Buon rientro dalle vacanze miei lettori! Mi spiace se vi ho lasciato senza preavviso di pausa dal blog durante l'estate. Comunque sia, torno con un post sulla trilogia della Han che ha riscosso ancora più successo, grazie alla popolarità dell'adattamento uscito ad agosto su Netflix. 
Ho creduto fosse una buona idea scrivervi (da ora in poi) della mia opinione su tutta una serie, anziché parlarvene singolarmente (ebbene sì, sono consapevole si tratti di follia). Quindi, per la vostra tutela, vi consiglio di leggerla solo se come me l'avete già terminata.

Premetto che il titolo l'avevo accantonato prima del suo boom sulla piattaforma di streaming. Il motivo principale era che ero convinta si trattasse di un romanzo epistolare. Con quest'ultimi, non ci vado esattamente d'accordo. Aveva catturato la mia attenzione, invece, la trama che mi faceva pensare ad una lettura divertente e sciolta. Infatti, complessivamente non ha deluso le mie aspettative che si erano formate dopo aver visto il film e che mi ha portato a volerne ancora sapere di più sulla storia dei protagonisti. Ero lieta di aver constatato che c'era un seguito e addirittura un'intera trilogia da approfondire. Yehee!
Non mi ha nemmeno bloccato l'idea che l'ambientazione fosse il solito sfondo scolastico per il genere YA. La Han è stata sul serio molto brava nella stesura, nei dettagli sintattici, descrizioni e in particolare la caratterizzazione dei personaggi; dal primo all'ultimo. 
L'autrice è stata così abile che è riuscita a trasmettermi un sacco di emozioni che non provavo da tempo. Mi ha ricordato come si viveva la fase dell'infanzia e della pubertà. In poche parole, ho potuto assistere ad una magnifica crescita del bel giocatore di lacrosse Peter Kavinsky e dell'adorabile amante della pasticceria, Lara Jean Covey.
Le lettere (davvero incantevoli, devo dire) che Lara Jean scrisse per mettere fine ai suoi amori vengono spedite dalla peste di Kitty, con l'intenzione di dare una svolta alla vita sentimentale della sorella. 
Come da cliché, la storia d'amore tra loro due nasce dalla finzione; stipulato con tanto di contratto per ingelosire la ex Genevieve e dalla scoperta dei suoi veri sentimenti per il vicino e ragazzo della sorella maggiore Margot, Josh Sanderson che riceve una delle corrispondenze.
Attraverso il primo libro, ci rendiamo conto che Peter si dimostra un fidanzato perfetto, dolce e premuroso nei confronti di Lara Jean e persino disposto a sfatare la sua immagine nel difendere lo stato puro della sua relazione; quando è andato virale il video di entrambi sorpresi in atteggiamenti pieni di passione pur non combinando nulla, in una vasca d'idromassaggio, in gita.
Fa poi la sua comparsa, John Ambrose MCclaren, migliore amico delle medie di Peter e un'altra vecchia fiamma di Lara Jean. Lo conferma lei che tutti i suoi momenti romantici sono sempre accaduti con John; deduciamo pertanto, un potenziale opponente di Peter. Ho assolutamente adorato come Covey abbia descritto MCclaren nella sua epistola e celato il loro passato insieme. Tanto è che Lara Jean specifica che con John sentiva di avere un legame speciale; persino a distanza di anni. Quest'ultimo ricoprirà un ruolo fondamentale nel secondo libro della trilogia. Me ne sono innamorata non appena ha fatto la sua comparsa e credetemi che anche se non è un classico Kavinsky, il nostro MCclaren saprà senza altro come stupirvi e conquistare un posto, se non riempirlo tutto, nel cuore. Infine, nel terzo e ultimo capitolo della serie, abbiamo a che fare con scelte ardue da compiere, dove Lara Jean è combattuta sul da farsi, seguire cosa le dice il suo istinto o rimanere sullo stesso binario della sua felicità condivisa.

"Mi sdraio e allungo le gambe guardando il cielo. C'è un tetto di rami proprio sopra la mia testa: due alberi che crescono lontani, ma i cui rami si allungano per raggiungersi metà strada. E se Peter e io fossimo come questi due alberi, separati ma sempre uniti? Io penso che potrei essere felice qui. Penso che potrei viverci."

In conclusione, per quanto riguarda l'epilogo è stato beh, non esattamente quello che credevo e aggiungo, per fortuna. Ci ho messo parecchio solo per riprendere la lettura dell'ultima trentina di pagine, dal momento che provavo ansia per la sorte di uno dei personaggi.
Dal titolo del terzo libro, mi sarei aspettata un finale adeguato su modello di quello che è successo ad inizio del secondo libro ma onestamente mi ha lasciato un pochino l'amaro in bocca.

Fatemi sapere, se effettivamente quella di recensirvi tutti e tre i libri, sia stata utile oppure un fiasco. Da parte mia, ho trovato abbastanza difficile cercare di includere solo l'essenziale omettendo eventuali spoiler importanti.
Oltretutto, voglio ringraziare Jenny Han perché la sua storia mi ha permesso di superare l'ennesimo blocco del lettore. Sicuramente, andrò a recuperare altri suoi titoli.

Valutazione

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